Lo smartphone è diventato parte integrante della nostra vita, andando ad influenzare ogni aspetto della quotidianità. Usiamo lo smartphone per motivi personali, ad esempio per comunicare con amici e parenti tramite app di messaggistica, per distrarci nei momenti di noia grazie ai social network e alle piattaforme per l’intrattenimento e anche per informarci sulle notizie del giorno.
Questo strumento ci aiuta anche a livello lavorativo, ad esempio ci consente di partecipare a riunioni virtuali, di consultare documenti aziendali e di gestire la posta elettronica.
Chiunque di noi potrebbe anche riconoscersi in una nuova abitudine, ovvero quella di controllare spesso il telefono, magari per la ricezione di una notifica, per scrollare la home dei propri social network o anche per leggere qualche notizia dell’ultim’ora.
Tutto ciò viene anche favorito dalla facilità con cui si accede, al giorno d’oggi, ad una rete internet.
Lo smartphone, quindi, è diventato uno strumento essenziale per la gestione delle nostre vite, ma tutto ciò ha anche favorito la nostra iperconnessione alla rete, ponendo le basi per la diffusione del fenomeno conosciuto come “FoMo”.
Cos’è la FOMO?
La parola FOMO è un acronimo di “Fear of Missing out”, che in italiano si può tradurre con “paura di essere tagliati fuori”. Secondo gli studiosi di psicologia, la FoMo si verificherebbe quando una persona che resta disconnessa alla rete inizia a provare il terrore di perdere un evento interessante (come una notizia che riguarda un suo contatto sui social), oppure un’occasione importante (come una mail di lavoro).
Quindi a cosa porta tutto ciò? Che gli utenti sentono il bisogno profondo di essere continuamente online, controllando di continuo i propri cellulari, anche quando sono in presenza di altre persone o sono impegnati in attività piacevoli (come vedere un film o una serie tv).
Cause della FOMO sui social media
La FOMO può essere scatenata da tanti fattori, soprattutto di natura psicologica e sociale.
Mentre stai navigando in rete ti sarà sicuramente capitato di imbatterti nei post e nelle storie che i tuoi contatti pubblicano di continuo e questa esposizione potrebbe causarti un senso di inadeguatezza, facendoti sentire meno interessante o “social” dei suoi contatti.
Inoltre, l’avvento dei social media ha anche favorito una condivisione massiccia e real-time di eventi e opportunità.
Pertanto, si potrebbe sperimentare la FOMO nel momento in cui ci si preoccupa di rimanere “indietro” o in ritardo rispetto ai propri contatti o al resto del mondo.
Vivere costantemente immersi in questo mondo virtuale e social, aumenta l’esposizione anche a un altro fattore, ovvero il confronto sociale.
Ti è mai capitato di compiere una determinata attività, solo perché l’aveva svolta un tuo collega (universitario o di lavoro) e non volevi sentirti da meno? In tal senso, infatti, la FoMo potrebbe trovare terreno fertile per svilupparsi, in quanto gli utenti potrebbero percepirsi in competizione tra loro, soprattutto in dinamiche tra pari e tra colleghi.
Ogni persona cercherebbe quindi di essere sempre “sul pezzo” per mantenere un certo vantaggio sugli altri, in termini di esperienze vissute o di risultati conseguiti.
Infine, la Fomo potrebbe manifestarsi in quelle persone che hanno un forte bisogno di approvazione sociale o che vivono in condizioni di solitudine o di insoddisfazione della propria vita. Questo le porterebbe ad essere maggiormente predisposte alla FoMo, poiché cercherebbero di superare quel senso di vuoto emotivo partecipando ad un gran numero di eventi e attività.
Sintomi di FOMO e ansia sociale
Tra i sintomi principali emergono irrequietezza durante il tempo offline, checking compulsivo del telefono, gelosia verso post amici e senso di vuoto post-evento. L’ansia sociale si intreccia, manifestandosi in evitamento di silenzi o scelte “noiose” per paura del giudizio, con picchi di insonnia e calo produttività. Fisicamente si nota aumento di cortisolo, tensioni e appetito irregolare, rendendo la FOMO un fattore di burnout quotidiano.

Quali sono le conseguenze della FOMO sulla salute?
Il fenomeno della FOMO è sempre più studiato, soprattutto dalla psicologia dei new media e dai professionisti della salute che si occupano dei rischi legati allo stress.
La FOMO, infatti, aumenta il rischio di sperimentare elevati stati di ansia e stress, poiché colloca gli individui in uno stato persistente di preoccupazione, legato al pensiero di ciò che si potrebbe perdere rimanendo disconnessi. Inoltre, può influire negativamente sulla qualità del sonno e sulla capacità di rimanere attenti durante le attività (scolastiche o lavorative).
Un ulteriore fattore di rischio legato alla FoMo è rappresentato dalla cosiddetta “tecnodipendenza”, ovvero la dipendenza dalle tecnologie informatiche e comunicative.
L’uso prolungato di applicazioni e dispositivi tecnologici può favorire il fenomeno della FOMO, soprattutto a causa della ricezione continua di notifiche push come e-mail, chat ed sms.
La FOMO può influenzare anche i comportamenti delle persone? Si, infatti gli individui potrebbero essere incentivati a partecipare ad eventi per il solo bisogno di non sentirsi emarginati o tagliati fuori dalla propria comunità, o dal mondo in senso più ampio.
Un ulteriore rischio causato dalla FoMo è l’aumento del senso di solitudine, che potrebbe facilitare l’insorgenza di sintomi depressivi e anche l’isolamento sociale.
Strategie per superare la FOMO
Il primo passo per scongiurare l’insorgenza di questo fenomeno è sicuramente quello di avere maggiore consapevolezza sull’argomento. Al giorno d’oggi, infatti, è considerato quasi normale essere costantemente connessi, poiché i nuovi media facilitano le nostre opportunità comunicative e snelliscono i processi lavorativi.
È opportuno sottolineare che la FOMO non rappresenta un disturbo psicologico o una condizione patologica in quanto tale. Piuttosto, rappresenta una conseguenza malsana e pericolosa delle dinamiche sociali e digitali della società odierna. Tuttavia, appare necessario porre la giusta attenzione sull’argomento, per evitare di sottovalutarlo, o ancor peggio, di non riconoscerlo come reale pericolo per la salute.
È stato dimostrato, infatti, che la FOMO potrebbe incidere negativamente sulla salute mentale e sul benessere psicofisico delle persone. In questi casi, è fondamentale richiedere il supporto da parte di un professionista della salute mentale, per poter affrontare i sintomi e sviluppare delle strategie utili a ridurre l’ansia e a migliorare la qualità della vita.
Coltiva JOMO (Joy Of Missing Out), celebrando scelte personali come una serata lettura invece di uscite forzate.
FOMO e benessere mentale
Superare la FOMO migliora il benessere mentale riequilibrando priorità verso relazioni autentiche offline e hobby significativi, riducendo ansia cronica. Integra gratitudine quotidiana elencando 3 apprezzamenti personali, e connetti con comunità reali per validazione genuina. Se persistente, considera terapia cognitivo-comportamentale per ristrutturare pattern distorti, trasformando la paura in libertà di scegliere coscientemente.
Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.