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L’età fragile: recensione del romanzo di Donatella Di Pietrantonio

Redazione

L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio esplora la vulnerabilità umana in fasi di transizione cruciale, dall’infanzia all’adolescenza e oltre, segnate da cambiamenti fisici, emotivi e psicologici. La protagonista Lucia, madre e figlia segnata dal senso di colpa per essere sopravvissuta a un trauma giovanile, fatica a connettersi con la figlia Amanda, che torna in Abruzzo dopo un’aggressione subita lontano. Madre e figlia incarnano fragilità diverse: Lucia legata al passato regionale e paterno, Amanda persa nella distanza e nel dolore.

Il libro ispirato dal delitto del Morrone

Il romanzo trae origine dal delitto del Morrone del 1997, un’aggressione brutale a tre ragazze in escursione sul monte abruzzese, con una sola sopravvissuta che si finge morta. Di Pietrantonio trasforma l’evento in riflessione su violenza contro le donne, mai così attuale, e dinamiche sociali disumane: padroni e schiavi nelle valli montane, dove la natura è bella solo per i ricchi. Carnifici e vittime si intrecciano in un Abruzzo crudo e isolato.

Ambientazione e stile narrativo

Ambientato tra le montagne abruzzesi, il romanzo contrappone bellezza naturale a vite di fatica schiavile. La scrittura è immediata e sospensiva nei fatti, ma penetra profonda nelle emozioni, costringendo a fermarsi per sentire rabbia, colpa e ricerca di identità. Le relazioni familiari rivelano incomprensioni generazionali, silenzi e falliti dialoghi, specchio di conflitti umani universali.

Temi centrali: fragilità, violenza e crescita

  • Fragilità come forza: momenti di esposizione nuda al mondo, dove paure e debolezze forgiano resilienza.
  • Violenza relazionale: tra generazioni, con madri e figlie che oscillano tra protezione e incomunicabilità.
  • Identità e riscatto: superare traumi passati per ricostruire fondamenti, accettando l’umanità imperfetta.

Perché leggere “L’età fragile”

Finalista al Premio Strega 2024, è un’opera toccante che invita a riconoscere fragilità in ogni età, trasformandole in crescita. Consigliato per chi cerca narrativa autentica su traumi, famiglia e Abruzzo interiore.

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