Il 10 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale.
Non è solo una data sul calendario: è un’occasione per fermarsi un attimo, respirare e chiedersi, senza fretta: Come sto davvero?
Forse sei capitato qui per caso.
O forse perché, almeno una volta, anche tu hai sentito che la mente può essere un posto difficile in cui stare.
A volte è rumorosa, piena di pensieri che rimbalzano senza sosta.
Altre è così silenziosa da sembrare lontana.
Parlarne non è semplice. Servono parole che non feriscano, il coraggio di usarle… e la consapevolezza che nessuno è “a posto” sempre. Ci sono giorni di entusiasmo e altri in cui sembra che tutto pesi il doppio.
E allora, forse oggi può essere il momento giusto per fermarti e ascoltarti davvero.
Accesso ai servizi – salute mentale in caso di catastrofi ed emergenze
Quest’anno il tema scelto dalla World Federation for Mental Health è “Access to services – mental health in catastrophes and emergencies”, un invito forte a non dimenticare l’importanza dell’accesso ai servizi psicologici e psichiatrici nei momenti più difficili, quando una crisi o una catastrofe cambiano all’improvviso la vita delle persone.
Organizzazioni come l’OMS e l’UNICEF stanno lavorando insieme per dare voce a chi ogni giorno affronta sfide silenziose, coordinando campagne, eventi e azioni concrete. L’obiettivo è chiaro: trasformare la consapevolezza in cambiamento reale, a livello locale e globale.
Perché la salute mentale non è un lusso da preservare solo nei tempi di calma: è un diritto che va protetto soprattutto nelle tempeste.
Quando l’equilibrio vacilla (e non è un problema)
La salute mentale non è una linea dritta. È un equilibrio che si muove, cambia, a volte si perde e poi si ritrova.
Magari basta un pensiero che cresce troppo.
Una notte passata a rigirarsi nel letto.
Quel respiro più pesante che non sai spiegare.
Se ti è capitato, sappi che non sei solo.
Spesso non servono soluzioni immediate, ma qualcuno che resti lì, disposto ad ascoltare.
E forse è proprio questo il cuore della Giornata Mondiale della Salute Mentale: ricordarci che parlarne è già mettersi nel percorso di miglioramento.
Una storia che potresti riconoscere
“Me ne sono accorta una sera, tornando dal lavoro. Avevo tutto: famiglia, amici, un lavoro sicuro… eppure mi sentivo vuota. All’inizio mi sono detta: sarà solo stanchezza. Poi sono arrivate le notti in bianco, il cuore che batteva forte senza motivo. Avevo paura di dirlo: temevo che pensassero fossi fragile. Un giorno ho trovato un articolo su un editoriale di psicologia. L’ho letto e… ho deciso di chiedere aiuto. Non è stato facile, ma oggi so che prendersi cura della mente è normale, come fare un controllo medico o andare dal dentista.”
Questa è una testimonianza.
Ma potrebbe essere anche la tua, o quella di qualcuno che conosci.
Sappiamo quanto sia difficile cambiare un’abitudine e che spesso anche se ci ferisce continuiamo ostinati a stare lì, fermi, a soffrire pur di cambiare.
Oggi, una domanda per te
Come stai?
Davvero, senza filtri.
Se la risposta è “non lo so” o “così così”, va bene lo stesso.
Essere umani è anche questo: convivere con i giorni no, accettare di non avere sempre tutte le risposte, ma continuare a cercare.
Promettimi una cosa: non sentirti mai sbagliato, nemmeno quando tutto sembra andare storto.
E ricorda che, quando ne avrai bisogno, noi di Mymentis saremo qui.
Pronti ad ascoltarti.
Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.