La vegetariana è un romanzo della scrittrice coreana Han Kang, pubblicato nel 2016 e vincitore dell’International Booker Prize, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per la narrativa mondiale. Questo libro rappresenta una profonda riflessione sulla creatività, la psiche umana e la violenza nascosta nei legami familiari.
Han Kang: chi è l’autrice de La vegetariana
Han Kang, nata nel 1970, è una delle voci più innovative della letteratura contemporanea. Figlia dello scrittore Han Seungwon e vincitrice insieme a lui del prestigioso Yi Sang Literary Award, ha iniziato la sua carriera come poetessa e ha poi scritto romanzi emblematici come Atti Umani (2017), Convalescenza (2019), L’ora di greco (2023) e Non dico addio (2024). Nel 2024 ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura per la sua “intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”.
La trama e il significato di La vegetariana
La vegetariana racconta la storia di Yeong-hye, una donna che decide di smettere di mangiare carne, una scelta che si rivela man mano profondamente simbolica. Non si tratta semplicemente di una dieta vegetariana, ma di un tentativo di fuga da un sistema familiare violento in cui il corpo della donna è stato oggetto di sopraffazione. La decisione di non mangiare carne diventa così l’espressione di una resistenza interiore e di una volontà di liberazione.
Uno degli aspetti più potenti del romanzo è l’immagine della protagonista che desidera diventare albero, simbolo del difendersi da un mondo emotivo e relazionale dominato dalla violenza e dall’oggettificazione.
I punti di vista narrativi
Il romanzo è strutturato in tre punti di vista diversi che raccontano la vicenda da diverse angolazioni:
- Nel primo capitolo, il marito narra la vicenda, offrendo uno sguardo personale e drammatico. Qui emerge con forza la violenza familiare, come nella scena crudele in cui il padre di Yeong-hye le impone di mangiare carne contro la sua volontà, e il ruolo problematico della psichiatria nella sua prosecuzione.
- Il secondo capitolo è narrato dal cognato, la cui prospettiva trasmette un’esperienza sensoriale intensa fatta di disagio, soggezione e violenza, ponendo il lettore al centro di una drammatica dinamica di potere e sottomissione.
- Nel terzo capitolo, la sorella In-hye restituisce un quadro di sofferenza emotiva e psicologica profonda, evidenziando le relazioni familiari disfunzionali che hanno contribuito al crollo della protagonista.
Un libro sulla fragilità e la forza dell’essere umano
La vegetariana non è solo un romanzo sul rifiuto del cibo di origine animale, ma un’opera che esplora la fragilità umana e la capacità del corpo e della mente di esprimere, attraverso gesti estremi, il bisogno di autodifesa.
Perché leggere La vegetariana
Con uno stile poetico ed evocativo, Han Kang riesce a parlare di un delicato scompenso psicotico senza nominarlo direttamente, coinvolgendo il lettore in un viaggio emozionale profondo. La sua capacità di esplorare il trauma, la violenza e la ribellione personale rende La vegetariana una lettura indispensabile per chi vuole comprendere le complessità dell’animo umano.
Se vuoi immergerti in una narrazione potente e unica, La vegetariana è un libro da non perdere.
Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.