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Email Anxiety

Redazione

La email anxiety è un fenomeno che sta ricevendo sempre più attenzione, soprattutto per il suo impatto sul benessere mentale e sul comportamento lavorativo. Babbel, piattaforma leader nell’apprendimento delle lingue, ha analizzato questo fenomeno attraverso una ricerca condotta negli Stati Uniti, portando alla luce dati interessanti sulla pressione psicologica legata all’uso delle email.

Email Anxiety: Il Carico di Email e il Suo Impatto sullo Stress Lavorativo

Un dato rilevante emerso dalla ricerca è che il 18% dei lavoratori americani ha più di 1.000 email di lavoro non lette nella propria casella di posta. Per alcuni, il numero supera addirittura le 50.000 email! Questo accumulo di messaggi è un chiaro indicatore dell’email anxiety, una fonte di stress riconosciuta dal 60% degli intervistati, che hanno ammesso di sentirsi sopraffatti dal volume di comunicazioni elettroniche. Non sorprende, quindi, che il 39% degli intervistati speri di ricevere meno email nei prossimi cinque anni, a conferma del peso psicologico che queste possono esercitare.

L’Ansia da Email e il Procrastinare l’Apertura della Casella di Posta

La tendenza a procrastinare l’apertura delle email è uno dei principali sintomi dell’email anxiety. Tra i lavoratori statunitensi, la Generazione Z si distingue come quella che fatica di più a gestire la posta elettronica: oltre il 36% degli impiegati appartenenti a questa fascia d’età ha più di 1.000 email non lette. Questo dato evidenzia quanto la comunicazione via email possa essere percepita come un peso, con un impatto diretto sul benessere mentale.

L’Irrecuperabilità delle Email e l’Impatto sulla Carriera

Un altro aspetto che contribuisce all’email anxiety è la percezione della natura “definitiva” delle email. A differenza di altre piattaforme di messaggistica, le email non offrono la possibilità di cancellare o modificare i messaggi inviati. Questo spiega perché il 28% degli intervistati ritiene che un’email inviata abbia avuto un impatto negativo sulla loro carriera. Inoltre, quasi il 90% ha dichiarato di essersi pentito del contenuto di un’email subito dopo aver premuto “Invia”. La Generazione Z è particolarmente colpita da questo fenomeno, con il 21% che riporta rimpianti legati alle email di lavoro.

L’Email e il Cambiamento del Galateo Digitale

Le email sono considerate una forma di comunicazione più formale rispetto ad altri mezzi digitali. L’85% degli intervistati afferma di utilizzare un linguaggio diverso nelle email rispetto alla comunicazione quotidiana, dimostrando quanto sia radicata l’idea del “tono da telefono” trasferito al mondo digitale. Tuttavia, con l’entrata delle nuove generazioni nel mondo del lavoro, anche il “galateo” delle email sta evolvendo. Più della metà degli intervistati considera appropriato l’uso delle emoji nelle email aziendali, segno che la comunicazione professionale si sta adattando ai tempi.

Email Anxiety: Un Fenomeno da Non Sottovalutare

Come sottolinea Esteban Touma, esperto di Babbel, “Le email sono una delle principali fonti di stress sul posto di lavoro, soprattutto per la loro natura formale e permanente”. Nel corso degli ultimi due decenni, il modo in cui le email vengono percepite e utilizzate è cambiato, con l’avvento dei social media che ha reso la comunicazione più informale. Tuttavia, il confine tra la comunicazione digitale personale e quella professionale diventa sempre più sottile, sollevando interrogativi sul futuro del linguaggio digitale sul lavoro.

Conclusione: Email Anxiety e Benessere Professionale

La email anxiety è una realtà che merita attenzione, soprattutto in un’epoca in cui le comunicazioni digitali sono parte integrante della vita lavorativa. Comprendere le dinamiche dell’ansia legata alle email può aiutare a sviluppare strategie per gestire meglio il carico di comunicazioni e ridurre lo stress sul posto di lavoro.

Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.
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