L’ADHD nelle donne è una realtà spesso poco riconosciuta e sottovalutata. Mentre il disturbo da deficit di attenzione e iperattività viene diagnosticato più frequentemente nei bambini, soprattutto nei maschi, molte donne vivono per anni senza una diagnosi corretta. Questo accade perché i sintomi dell’ADHD al femminile sono spesso meno evidenti e si discostano dai criteri diagnostici classici, portando a diagnosi tardive o errate.
ADHD nelle donne: sintomi specifici
A differenza dei maschi, nelle donne con ADHD prevalgono sintomi come disattenzione, difficoltà organizzative e una costante sensazione di sopraffazione. I segnali più comuni includono:
- Difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti noiosi o ripetitivi
- Disorganizzazione e problemi nella gestione del tempo
- Procrastinazione e frequenti dimenticanze
- Ipersensibilità emotiva e ansia
- Perfezionismo accompagnato da senso di inadeguatezza
- Stanchezza cronica dovuta allo sforzo di compensare le difficoltà cognitive
- Impulsività nelle decisioni, nelle relazioni e negli acquisti
- Difficoltà a mantenere routine quotidiane
- Sensazione di essere sempre “in ritardo” rispetto alle responsabilità familiari e lavorative
Molte donne sviluppano strategie compensative per mascherare il disturbo, adattandosi alle richieste sociali e lavorative, ma questo spesso comporta un notevole dispendio di energie e un sovraccarico emotivo.
Diagnosi tardiva e conseguenze psicologiche
L’ADHD nelle donne viene spesso diagnosticato solo in età adulta, spesso in seguito a difficoltà lavorative, relazionali o dopo la diagnosi di un figlio. La mancata diagnosi precoce porta a conseguenze psicologiche come:
- Bassa autostima
- Ansia e depressione
- Senso di colpa e autocritica eccessiva
- Burnout, soprattutto nelle madri e nelle donne con carichi familiari e lavorativi elevati
Spesso, le difficoltà vengono erroneamente attribuite a disturbi d’ansia o dell’umore, ritardando un trattamento adeguato e aumentando il senso di frustrazione.
ADHD e ciclo ormonale: un legame da non sottovalutare
Un elemento che rende l’ADHD nelle donne ancora più complesso è l’influenza del ciclo ormonale. Le variazioni nei livelli di estrogeni possono accentuare i sintomi, rendendoli più evidenti durante il ciclo mestruale, la gravidanza e la menopausa.
- Ciclo mestruale: i sintomi possono peggiorare nei giorni che precedono il ciclo.
- Gravidanza: alcune donne sperimentano un miglioramento, altre un peggioramento dei sintomi.
- Menopausa: spesso è un momento critico in cui l’ADHD si manifesta in modo più evidente, portando molte donne a cercare una diagnosi solo in questa fase della vita.
Un approccio specifico per l’ADHD nelle donne
Riconoscere l’ADHD nelle donne è fondamentale per offrire un percorso diagnostico e terapeutico mirato, che tenga conto delle specificità di genere e delle influenze ormonali. Un trattamento personalizzato, che integri supporto psicologico, strategie organizzative e, se necessario, interventi farmacologici, può migliorare significativamente la qualità della vita.
Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.