Il termine sexting nasce dalla fusione delle parole inglesi “sex” e “texting” e indica la condivisione di messaggi, immagini o video a sfondo sessuale tramite strumenti digitali come chat, social network, email o app di messaggistica. Il sexting è una pratica sempre più diffusa sia tra adolescenti che tra adulti, favorita dalla facilità di accesso agli smartphone e alle piattaforme digitali.
Che cos’è?
Il sexting consiste nell’invio e nella ricezione di contenuti sessuali espliciti – che possono essere semplici messaggi di testo, foto di nudo o video provocanti – tra due o più persone. Questa pratica può avvenire su qualsiasi piattaforma digitale che consenta la comunicazione privata: WhatsApp, Facebook Messenger, Instagram, email, ma anche app di incontri come Tinder.
Non è necessario inviare immagini o video per fare sexting: anche le sole parole possono essere sufficienti per creare un’atmosfera di intimità e desiderio tra i partecipanti.
I benefici
- Aumento dell’autostima: Condividere la propria sensualità in modo consensuale può rafforzare la fiducia in sé stessi.
- Miglioramento dell’intesa di coppia: Il sexting può ravvivare il desiderio e la complicità, soprattutto nelle relazioni a distanza.
- Esplorazione della sessualità: Permette di sperimentare fantasie e desideri in un contesto protetto e privato.
I rischi del sexting non consapevole
- Dipendenza da sexting: Un uso eccessivo o ossessivo può portare a una vera e propria dipendenza, con effetti negativi sulla vita quotidiana e sulle relazioni.
- Violazione della privacy: Foto o video possono essere diffusi senza consenso, causando danni psicologici e sociali.
- Cyberbullismo e ricatti: I contenuti intimi possono essere usati per minacciare o umiliare la persona coinvolta.
- Abuso e non consensualità: Inviare contenuti sessuali senza il consenso del destinatario è una forma di abuso.
Chi fa sexting?
Il sexting è particolarmente diffuso tra gli adolescenti, che vivono la propria sfera emotiva e sessuale principalmente attraverso gli schermi digitali. Tuttavia, anche gli adulti sono sempre più coinvolti: secondo l’American Psychological Association, 8 persone su 10 sopra i 18 anni hanno inviato o ricevuto almeno una volta messaggi sessualmente espliciti. Il fenomeno si è ampliato ulteriormente negli ultimi anni, complice anche la pandemia e l’aumento delle relazioni a distanza.
La nuova disinibizione digitale
Le moderne piattaforme digitali rendono il sexting estremamente semplice e, spesso, anonimo. Molti servizi permettono infatti di inviare contenuti senza rivelare la propria identità, alimentando la cosiddetta “disinhibition online”, ovvero una maggiore propensione a comportamenti audaci e provocatori grazie al senso di protezione dato dall’anonimato.
Il sexting è una pratica che, se vissuta in modo consapevole e rispettoso, può arricchire la vita sessuale e relazionale. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei rischi e adottare tutte le precauzioni necessarie per tutelare la propria privacy e quella degli altri. La chiave è sempre il consenso reciproco e la responsabilità nell’uso degli strumenti digitali.