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Blue Monday: Il giorno più triste dell’anno è davvero reale?

Redazione

Il Blue Monday, definito come il giorno più triste dell’anno, ricorre quest’anno il 20 gennaio. Ma come nasce questa data e perché continua a fare discutere?

La storia del Blue Monday

Tutto ha origine nel 2004, quando lo psicologo britannico Cliff Arnall, allora associato all’Università di Cardiff, propose una controversa equazione:

C(P+B)/ N+D

Questa formula, secondo Arnall, combinava fattori come la temperatura media, i giorni dall’ultima paga, il tempo trascorso fino alla prossima festività, il numero di ore di luce solare e altre variabili per determinare il giorno più deprimente dell’anno.

Tuttavia, la comunità scientifica non ha mai riconosciuto questa equazione come valida. Il neuroscienziato Dean Burnett, scrivendo sul The Guardian, ha definito la formula “ridicola”, evidenziando come le variabili fossero arbitrarie, impossibili da quantificare e incompatibili tra loro.

Una strategia di marketing mascherata

Il concetto di Blue Monday, infatti, si è rivelato essere una strategia di marketing. Fu il sito di viaggi Sky Travel a commissionare la “ricerca” per incentivare la vendita di pacchetti vacanze in un periodo dell’anno tradizionalmente lento per il turismo. Nonostante l’Università di Cardiff abbia smentito Arnall, precisando che lo psicologo fosse solo un tutor part-time e che le sue affermazioni non avessero basi scientifiche, il mito del Blue Monday continua a circolare ogni anno, alimentato da media e campagne pubblicitarie.

Il vero Blue Monday: i lavoratori italiani

Sebbene il concetto di un giorno “universale” di tristezza sia una fake news, per molti lavoratori italiani ogni lunedì sembra essere un Blue Monday. Secondo le analisi di Gallup sullo Stato globale del mondo del lavoro, il 27% degli italiani si sente triste durante la giornata lavorativa. Inoltre, solo il 4% dichiara di sentirsi coinvolto nel proprio lavoro, mentre il 49% è abituato a stress e preoccupazioni costanti.

Studi di Bain & Company e LinkedIn confermano che il 64% dei giovani lavoratori italiani sotto i 35 anni avverte stress e senso di sopraffazione, percentuali che restano elevate anche tra gli over 35 e gli over 55.

Che sia il Blue Monday del 20 gennaio o un qualsiasi altro lunedì, è importante ricordare che la tristezza e lo stress non sono inevitabili. Prendersi cura del proprio benessere mentale e lavorativo è fondamentale per affrontare ogni giornata con positività. Dopotutto, ogni giorno può essere un’opportunità per migliorare!

Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.
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