In questo articolo vogliamo fare chiarezza sull’attacco di panico. La parola “panico” è entrata a far parte del nostro linguaggio quotidiano e spesso viene anche utilizzata in modo ironico per manifestare stupore o sorpresa.
“Panico” è anche il titolo di una canzone del rapper Fabri Fibra, che mette in luce le sue fragilità e le sue paure più intime. Il messaggio di fondo che lancia il cantante è molto significativo: l’ansia e lo stress si possono contrastare mediante l’arte e la musica.
Ma da dove deriva questa parola? Il termine “panico” trae origine dalla divinità mitologica Pan, il dio greco della natura e dei boschi che si divertiva a terrorizzare i viaggiatori solitari con grida terrificanti.
Nell’uso comune, il panico viene associato ad uno stato di paura improvvisa a seguito di un pericolo (reale o percepito) e spesso si associa a terrore e momentanea perdita di controllo.
Cos’è un attacco di panico?
Un attacco di panico è un episodio improvviso di intensa paura e angoscia, che solitamente si manifesta in modo imprevisto e in assenza di reali pericoli.
L’attacco di panico in media dura dai 5 ai 20 minuti, ma nei casi più gravi può durare per più di un’ora. Inoltre, può manifestarsi in forme diverse e può essere accompagnato da una serie di sintomi molto spiacevoli, sia di natura fisica che psicologica. Coloro che sperimentano un attacco di panico, infatti, possono sentirsi sopraffatti dal terrore e inermi, in quanto non riescono a comprendere cosa stia accadendo.
Se nel corso della tua vita hai avuto almeno un attacco di panico, saprai già quanto possa rivelarsi angosciosa e terrorizzante come esperienza. Come ti sei sentito/a dopo averla vissuta? Probabilmente hai avuto la sensazione di aver perso il controllo, di essere nella confusione più totale e hai provato forte sonnolenza e mancanza di energie. Queste, infatti, sono le conseguenze maggiormente tipiche.
Questo articolo ha puramente carattere divulgativo e non può/intende sostituirsi al consulto di un professionista della salute mentale.